PRESENTAZIONE RITO MODERNO


PRESENTAZIONE RITO MODERNO

 

Il «Rito Moderno» o «Rito Moderno Francese » appartiene alla corrente dello scozzesismo francese, sviluppatosi con alterne vicende durante tutto il XVIII secolo e culminato intorno agli anni 1780 nella creazione in Francia di un rito massonico complesso, cioè articolato nei tre classici gradi ‘azzurri’ o ‘simbolici’ (Apprendista, Compagno, Maestro) e in quattro ‘Ordini’ superiori, meglio definiti come «Ordini di Saggezza»: Eletto Segreto, Grande Eletto Scozzese, Cavaliere d’Oriente, Cavaliere Rosa-Croce. L’operazione fu condotta da un gruppo di Liberi Muratori del Grande Oriente di Francia, capeggiato dall’infaticabile e geniale Alexandre-Louis Roëttier de Montaleau. Il coronamento di tutto il sistema è un Quinto Ordine, che costituisce una vera e propria Accademia dei Riti, essendo dedicato allo studio e all’organizzazione del Rito nel suo complesso. I rituali vennero approntati e adottati dal Grande Oriente di Francia dapprima in forma manoscritta, nel 1785 per quelli dei primi tre gradi e nel 1786-1787 per quelli degli alti gradi, e poi pubblicati a stampa: i primi nel 1801 nel cosiddetto Régulateur du Maçon, i secondi qualche tempo dopo nel Régulateur des Chevaliers Maçons.

Per capire la grande importanza nella storia massonica moderna dell’accostamento dei concetti di «scozzesismo» e «francese», che potrebbero sembrare agli antipodi l’uno dell’altro, può essere utile rileggere le parole di Pierre Mollier, insigne studioso francese di cose massoniche:

« Formatasi a Londra a partire dal 1717, la Libera Muratorìa speculativa moderna praticava allora i due gradi ereditati dalla massoneria «operativa» di Scozia, Apprendista-accettato e Compagno del mestiere, ai quali si aggiunge, negli anni 1730, un terzo grado denominato Maestro. Questi primi tre gradi di Apprendista, Compagno e Maestro vengono definiti ‘azzurri’ o ‘simbolici’ nella tradizione massonica francese e «Craft», o «di mestiere», in quella britannica. Ma tra questo periodo e il 1750 i Liberi Muratori scopriranno e praticheranno anche altri gradi. Si è consolidato così l’uso, anche se inesatto da un punto di vista letterale, di conferire a questi gradi l’appellativo di «alti gradi» o di «scozzesismo» in Francia, di «Side degrees» [«gradi a latere», N.d.T.] in Gran Bretagna. Questi altri gradi diverranno una delle forme privilegiate per l’espressione delle correnti spiritualiste ed esoteriche sviluppatesi nel XVIII secolo. In effetti è proprio verso questi rituali dotati di nomi estremamente promettenti, come Maestro Perfetto, Eletto, Cavaliere d’Oriente, Rosa-Croce… che si indirizzeranno le anime in cerca di ideali cavallereschi, di segreti ermetici o di misteri divini. » [Pierre Mollier, La Chevalerie Maçonnique, Dervy 2008, p. 74]

Queste parole di Pierre Mollier sono importanti per capire come, se da un lato nei primi tre gradi, ‘azzurri’ o ‘simbolici’, tutta la Massoneria francese lavorasse in modo abbastanza uniforme ispirandosi peraltro sostanzialmente alla corrente cosiddetta dei Moderns, dall’altro per quanto riguarda gli ‘alti gradi’ si assisté, all’incirca dal 1730 in avanti, ad una proliferazione davvero impressionante di gradi. Questo grande sviluppo nell’invenzione e nella ricerca di nuovi gradi in Francia fece sì che il movimento nel suo complesso venisse definito come scozzesismo, appunto per ricordarne le origini, anche se fu un prodotto del tutto francese, comunque ispirato a vicende e leggende di varia natura: biblica e quindi giudaica antica, egizia, cavalleresca, cristiana e via dicendo.

In questo vastissimo coacervo di creatività spirituale ed esoterica la genialità di Alexandre-Louis Roëttier de Montaleau e dei suoi collaboratori consistette nel compiere una sintesi in grado di presentare e far quindi ripercorrere al ricercatore le profondissime e sostanziali componenti del percorso iniziatico massonico. L’approfondimento della “Leggenda di Hiram” nel grado di Eletto Segreto, che si riceve nel Capitolo aperto al suo Primo Ordine: in esso si affrontano le problematiche concernenti la consistenza del proprio io profondo, rimettendo in gioco la relazione col mondo esterno e con quello della intersoggettività personale. L’iniziazione sacerdotale si riceve col grado di Grande Eletto Scozzese nel Capitolo aperto al suo Secondo Ordine, in cui la coscienza viene sottoposta ad un grande lavoro di purificazione e di ricerca delle virtù più alte. L’iniziazione cavalleresca viene conferita col Cavaliere d’Oriente, che si riceve nel Capitolo aperto al suo Terzo Ordine: grado che per diverso tempo si trovò all’apice del percorso massonico e che solo conferiva la qualità di Maestro della Loggia, o Maestro Venerabile. E infine il non plus ultra, il Cavaliere Rosa-Croce conferito nel Capitolo aperto al suo Quarto Ordine, in cui la massima sapienza viene espressa come charitas, ovvero amore per tutti gli esseri, sublime grado ispirato all’esoterismo cristiano e di universale portata spirituale.

Certo anche altri «Riti» hanno operato le loro sintesi, quali ad esempio il Rito Scozzese Antico ed Accettato, il Rito Scozzese Rettificato, il Rito di Misraïm e Menphis, per citarne solo alcuni. Ma le peculiarità del Rito Moderno sono anzitutto due. In primo luogo esso viene organizzato per Ordini, come abbiamo detto, e non semplicemente per Gradi. Ciò vuol dire che ognuno degli alti gradi costituisce l’esito di un grande lavoro di collazione, di comparazione e di cernita tra parecchi gradi similari, lavoro attestato da recenti ricerche di archivio, grazie alle quali sono riemersi i verbali delle storiche riunioni del V Ordine negli anni 1780 e seguenti. Dai verbali, pubblicati di recente dalla rivista Renaissance Traditionnelle, si evince come i Fratelli facenti parte della commissione di ricerca procurassero materiali della più vasta provenienza geografica, svolgendo quindi un impegnativo lavoro a livello nazionale e non solo locale. In secondo luogo si deve constatare come alla base del Rito Moderno vengano posti istituzionalmente lo studio e la ricerca della e sulla pratica rituale, trattandosi quindi di uno studio non meramente intellettualistico ma di una prassi davvero massonica (si ricordi il «lavora, persevera, impara» di Hiram), che richiede dunque un’operatività non disgiunta da una seria e documentata riflessione sia sulla sua storia sia sui contenuti spirituali ed iniziatici. Al centro delle riunioni del V Ordine si trovava infatti la cosiddetta Arca, cioè un mobile contenente i rituali di ben 81 gradi (numero assai significativo!) suddivisi in nove classi, collazionati a seguito del lavoro di cui ho parlato sopra, poi sottoposti ad una accurata ed attenta considerazione. Ma affinché sia chiaro che il lavoro non va ristretto a pochi ‘esperti’, il Gran Capitolo Generale di Rito Francese del Grande Oriente di Francia ha recentemente pubblicato tutti gli 81 gradi dell’Arca, mettendoli così a disposizione di ogni Fratello Libero Muratore che voglia approfondire il senso del suo percorso iniziatico.

Se i primi tre gradi, “simbolici” o “azzurri”, non hanno mai smesso di essere praticati fino ad oggi, gli alti gradi del Rito Moderno caddero progressivamente in disuso nel corso dell’Ottocento, probabilmente a causa della loro somiglianza con alcuni gradi omonimi del Rito Scozzese Antico ed Accettato. Nonostante questa eclissi degli alti gradi del Rito Moderno nell’Ottocento e nella prima metà del Novecento, tuttavia intorno al 1950 si è assistito ad un loro risveglio in Francia, grazie soprattutto all’opera di un grande studioso, René Guilly, definito da Philippe Thomas “un vero archeologo massonico”. Oggi esso è un Rito molto diffuso in Francia, praticato dalle tre principali Obbedienze massoniche sia nei tre gradi simbolici sia negli alti gradi: dal Grande Oriente di Francia, che comunque non ha mai dismesso i rituali dei primi tre gradi pur con successive modificazioni, dalla Grande Loge Nationale Française, che pratica gli alti gradi grazie ad una patente brasiliana dell’Ottocento, e dalla Grande Loge de France.

Nel 2010 il Grand Chapitre Français della Grande Loge Nationale Française ha costituito il Distretto Italiano, conferendo ad un gruppo di Fratelli i quattro gradi degli Ordini di Saggezza. Successivamente è stato creato il Gran Capitolo Italiano di Rito Moderno, con Supremo Comandante Cesare Cometto, che il 15.11.2012 ha ottenuto l’autorizzazione e il riconoscimento della Giunta del Grande Oriente d’Italia, che ne ha approvato i rituali. Attualmente il Gran Capitolo Italiano di Rito Moderno è formato da numerosi Capitoli, attivi nelle maggiori città italiane.

A.S.

05/06/2020